Un’attenta
gestione dell’impresa infatti, grazie all’assistenza di un legale
specializzato, permette di prevenire il rischio del contenzioso, con
conseguente risparmio di tempi e risorse.
Oggi, uno Studio Legale d’affari deve sperimentare
un nuovo servizio particolarmente vantaggioso per le aziende e cioè quello dell’Ufficio
Legale in Outsourcing”.
Se finora solo
le grandi multinazionali potevano permettersi un ufficio legale, oggi è la
volta delle PMI, sempre più impegnate a districarsi tra il proliferarsi
incessante di nuove normative. Tutte le imprese sanno che una cattiva
transazione è meglio (nella maggior parte dei casi) di una vittoria in sede
giudiziaria.
Sanno anche che potrebbero evitare molti
problemi se avessero l'accortezza di chiedere lumi ad un professionista quando
sorge un dubbio. Purtroppo accade, spesso, che si debbano prendere in tempi
brevi decisioni su aspetti che solo apparentemente appaiono irrilevanti. E così
succede spesso che le liti giudiziarie sono conseguenza di piccole
sfumature, di particolari considerati irrilevanti. Quante liti si potrebbero evitare sottoponendo di volta in volta atti e
negozi ad un professionista esperto?
Normalmente avere un ufficio legale
interno comporterebbe dei costi insostenibili per una piccola o media impresa,
ecco dunque l'innovazione costituita dall'Ufficio Legale in outsourcing.
Si condivide l'avvocato con altre aziende, come
d'altra parte avviene oggi con il commercialista.
Quando c'è un problema o un dubbio si chiama lo
Studio Legale e si consulta l'avvocato attraverso un canale dedicato.
Il “sevizio di
outsourcing” di uno Studio Legale d’affari è uno strumento manageriale, di carattere
tattico e strategico, che consente all'azienda di liberarsi di alcune funzioni
di supporto per puntare sulle attività in cui l'azienda si sente più forte: è
questo in sostanza il motivo principale, affiancato a quello della riduzione
dei costi, che induce un numero sempre maggiore di imprese a ricorrere
all'outsourcing.
Delegare a professionisti esterni la
gestione di attività considerate non strategiche per le imprese costituisce
l'unica via concretamente praticabile per raggiungere l'obiettivo di
concentrarsi sul core business,
obiettivo che oggi è imposto dai mercati.
I vantaggi dell'Outsourcing e l'approccio dello
Studio Legale d’affari
La terziarizzazione della funzione legale, dicevamo, consente all'impresa:
- Di concentrarsi sul "core business" dal momento che
diminuisce il numero di attività da lei direttamente gestite; evitando di
dover investire in attività secondarie che oltretutto, per raggiungere
livelli di competitività assoluta, necessiterebbero di investimenti
ingenti, comunque non giustificabili da risultati proporzionalmente
adeguati;
- Di ridurre i costi, perché l'impresa
si affida ad un partner specializzato che ha come business principale
l'attività che l'impresa esternalizza;
- Di trasformare i costi fissi in
costi variabili, dato che i costi del personale e delle attrezzature
(ammortamenti) coinvolte sono sostenuti dall'operatore esterno;
- Di avere maggiore flessibilità,
ossia una maggiore capacità di far fronte ad improvvise variazioni di
processi di business, in quanto il provider, grazie alla propria
organizzazione specifica, è in grado di compensare i picchi di un cliente
con altri a stagionalità contraria;
- Di migliorare il livello di servizio
grazie all'utilizzo di operatori specializzati;
- Di valorizzare il personale, in
quanto non più impegnato in lavori di routine, può concentrarsi
maggiormente sugli aspetti focali della sua attività, migliorando
ragionevolmente la professionalità;
- Di migliorare la qualità dei servizi
offerti e dei prodotti forniti, in quanto la professionalità specifica del
provider, garantita da assicurazioni sul rischio professionale,
consente di assicurare standard qualitativi elevati.
La decisione se
realizzare o meno un programma di Outsourcing non deve fermarsi, tuttavia,
all'esame dei potenziali benefici connessi a tale scelta, ma comporta
un'attenta analisi delle implicazioni gestionali ed organizzative che ne
discendono.
Lo Studio
Legale d’affari assiste l'azienda a gestire il cambiamento
organizzativo durante il periodo di transizione: sono infatti molteplici i
casi in cui importanti innovazioni organizzative, introdotte in azienda tramite
degli ambiziosi progetti di cambiamento, si sono poi rivelate un insuccesso a
causa sia delle forti resistenze interne, sia delle incapacità di creare il
consenso tramite un attivo coinvolgimento di tutta la struttura aziendale.
Durante questa
fase di transizione, infatti, risulta critico il modo in cui vengono
rilasciate le informazioni in merito alle decisioni prese al vertice
dell'azienda; la comunicazione di eventuali cambiamento non ancora sicuri
potrebbe creare un clima di instabilità che andrebbe a scapito della
produttività dell'azienda.
Le decisioni di outsourcing presuppongono inoltre un cambiamento di tipo culturale: diventa indispensabile saper riconoscere al fornitore il ruolo di partner, il che comporta non solo mettere in comune le capacità complementari di ciascuna delle parti (cooperazione), ma stabilire anche un rapporto fiduciario basato sulla buona fede e sul rispetto reciproco.
Le decisioni di outsourcing presuppongono inoltre un cambiamento di tipo culturale: diventa indispensabile saper riconoscere al fornitore il ruolo di partner, il che comporta non solo mettere in comune le capacità complementari di ciascuna delle parti (cooperazione), ma stabilire anche un rapporto fiduciario basato sulla buona fede e sul rispetto reciproco.
L'impresa
cliente può essere affiancata dallo Studio Legale d’affari in molte
decisioni che possono apparire di natura strettamente commerciale, ma che
dietro nascondono esposizioni legali e possono tramutarsi in danni economici
per l'azienda.
Un'impresa non ha
bisogno del legale per affrontare una causa anzi, si potrebbe dire l'esatto
contrario; l'impresa ha bisogno di un “legal manager” che le fornisca la “consulenza
legale specifica” proprio per evitare di iniziare cause.
Si
parla di “legale” in quanto vi è la necessità di un professionista che studi il
caso, rilasci pareri e difenda i diritti dell'impresa anche eventualmente in
sede giudiziaria.
Altresì deve
essere un “manager” perché deve fornire in maniera tempestiva, liberando così
da tale onere l'impresa, quelle indicazioni opportune per favorire il regolare prosieguo dell’attività del cliente.
In
sostanza, con la sottoscrizione di un “contratto di consulenza legale
continuativa” lo Studio Legale d’affari diventa per l’impresa, un
costante e quotidiano punto si riferimento circa la gestione delle questioni di
carattere legale.
Questo differenzia lo Studio Legale d’affari da altri Studi
tradizionali che esprimono la propria professionalità principalmente nel
difendere, dinanzi al giudice, diritti dei propri clienti quando il problema è
già sorto e necessitano, ovviamente, di tutela.
Infine, per chiarire
alcuni dubbi riguardo della “consulenza legale continuativa” si riportano qui
di seguito alcune delle domande più frequenti che, preliminarmente alla
sottoscrizione del contratto, sono state poste all’avvocato:
1) E' possibile avere una consulenza
annuale con lo Studio Legale d’affari che
ha sede ad esempio a Bari se la mia azienda ha sede a Lecce?
Certo è
possibile.
L’attività viene
prestata prevalentemente (l’impresa cliente può in qualsiasi
momento contattarci per ricevere consigli e/o pareri legali personalizzati)
tramite e-mail, fax e telefono, e anche mediante incontri periodici in casi di
situazioni urgenti e se accordati nel contratto presso la sede del cliente.
Più
propriamente, a scelta del cliente il “parere legale” potrà essere reso:
- PER VIA TELEMATICA: inviato esclusivamente via e-mail
e/o fax all’indirizzo di posta elettronica e/o numero telefonico indicato
dal cliente;
- PER VIA TELEFONICA: attraverso chiamata al numero
indicato dal cliente.
2) In che cosa consiste la consulenza
legale continuativa per un'impresa?
La
consulenza legale continuativa è un “contratto” (annuale, biennale, triennale
etc.) tra l'impresa-cliente e lo Studio Legale d’affari che alla sua scadenza potrà
essere rinnovato per mutuo consenso delle parti.
In
virtù di detto contratto l'impresa può contattare, in qualsiasi momento, lo
Studio per ottenere consigli e/o pareri legali (per via telematica o per via
telefonica) in materia di diritto civile, di diritto commerciale e societario,
di diritto del lavoro e ADR.
Per
di più con la sottoscrizione del contratto di consulenza lo Studio Legale d’affari
qualora l'impresa-cliente abbia ulteriormente bisogno di atti “diversi” da quelli aventi natura
stragiudiziale e purché
strettamente dipendenti dal “mandato” ratificato, fornirà tutte le informazioni
utili circa la complessità dell'incarico e suggerirà la strada da seguire.
Inoltre
lo Studio Legale d’affari, al fine di agevolare l'impresa-cliente in una
decisione riguardante l'attività di quest'ultima, fornisce ad essa vantaggi e
rischi sulla questione.
3) Diverse buone ragioni per
sottoscrivere un contratto di consulenza legale:
·
per
non dovervi più chiedere: si può fare?
·
per
avere un esperto che vi dica se avete ragione o torto;
·
per
decidere se vale la pena fare una causa;
·
per
non essere colti impreparati da vertenze o altre raccomandate che piombino in
azienda;
·
per
avere il Vs. consulente legale 24 ore su 24 che vi segue costantemente ed
eviti, per quanto possibile, il ricorso a procedure giudiziarie;
·
per
sapere quanto costa prima di pagare;
·
perché
una raccomandata tecnica ha sempre il suo peso;
·
perché
in ultima analisi prevenire è meglio.
4) Ma se sottoscriviamo un contratto di
consulenza legale continuativa poi si resta legati al vincolo per quanto tempo?
L'impresa cliente resta vincolata al
contratto solo per la durata dello stesso.
Se il contratto
è annuale una volta scaduto il termine se l'impresa-cliente non vuole rinnovare
il contratto è libera da ogni sorta di vincolo.
Lo stesso dicasi
in caso di sottoscrizione di contratto biennale o pluriennale.