sabato 25 maggio 2013

I Cyberlawyers e il blog


Molti giuristi ormai, anche in Italia, fanno i conti con la rete. E fanno bene. Fra poco tempo, nessun giurista potrà fare a meno di essere un Cyberlawyer; nel senso di giurista in grado di utilizzare gli strumenti informatici nel proprio lavoro e in grado di conoscere la problematica circa l'uso delle nuove tecnologie in tutti gli aspetti della vita reale.

"Il Cyberlawyer deve avere una buona preparazione di base interdisciplinare in materia di diritto contrattuale, societario, industriale, tutela della privacy e sicurezza informatica, tutela dei consumatori, diritto delle comunicazioni, diritto internazionale privato e arbitrale. Questa formazione interdisciplinare di base deve, però, essere integrata da aree disciplinari ad elevata specializzazione. Una specializzazione nella specializzazione, se mi si consente il bisticcio di parole. Così il Cyberlawyer potrà prediligere lo studio e la consulenza relativa agli aspetti negoziali - conclusione del contratto online e firma digitale - oppure quella relativa agli aspetti societari e concorrenziali, agli aspetti tributari o ancora a quelli amministrativi del diritto delle comunicazioni.

Deve ovviamente conoscere molto bene la lingua della rete - ossia l'inglese - e conoscere almeno una seconda lingua straniera oltre ad avere passione per le nuove tecnologie e dimestichezza nella navigazione e nell'utilizzo degli strumenti di ricerca online".

Lo studio legale deve diventare, anche, virtuale. In Italia il fenomeno degli avvocati che offrono consulenze e servizi online è oramai una realtà consolidata e che, nonostante qualche polemica, continua a crescere, raggiungendo migliaia di clienti. La tendenza più recente per chi sceglie di offrire la consulenza legale via web è rappresentata dai social network, a partire da Twitter. Ma a fare la parte del leone è ancora il classico portale web (sono delle bellissime vetrine dove si trova la descrizione dello studio, i curricula di coloro che ne fanno parte, la clientela più prestigiosa; ci saranno delle sezioni dedicate ad approfondimenti dei vari rami del diritto; non mancheranno le utilità, come il calcolo del codice fiscale o degli interessi legali).

Le materie coperte sono diverse, dal diritto penale a quello di famiglia, e in rete non manca chi assicura servizi stragiudiziali, come la redazione di contratti o testamenti. Anche le tecniche di consulto vanno via via raffinandosi, in modo da andare in contro alle esigenze del cliente: alla vecchia e-mail adesso molti affiancano la videoconferenza. La vera forza sta però sempre nella velocità garantita per la risposta, nella possibilità di raggiungere un numero significativo di clienti in tempi ristretti e, soprattutto, nelle tariffe altamente competitive.

Io ritengo, al contrario, che la scelta più giusta sia la creazione di un blog almeno se si vuole avere molto traffico.

Infatti, la struttura dei blog presenta una peculiarità: attraverso un processo interno, denominato ping, automaticamente gli articoli vengono indicizzati sui motori di ricerca.

Già questo fa sì che un blog, rispetto ad un sito, si posizioni molto meglio, ed in modo naturale.

A questo, poi, si aggiungono altri accorgimenti, che consentono di ottenere posizioni  veramente ragguardevoli.

Un sito non gode di questi vantaggi. Per consentirgli di guadagnare i primi posti sui motori di ricerca, ed innanzi tutto su Google, occorre conoscere alcune tecniche specifiche di SEO (acronimo che sta per Search Engine Optimization – ottimizzazione per i motori di ricerca).

Di solito, un professionista non ha il tempo da dedicare all’approfondimento di questi concetti, spesso complessi. E deve pagare qualcuno che ottimizzi il sito al posto suo.

Un’alternativa è quella di pagare un servizio di Google, Adwords. Questo ti consente di apparire in posizione privilegiata nei risultati delle ricerche, sotto la denominazione di link sponsorizzati, come nell’esempio qui sotto. I risultati “a pagamento” sono quelli che compaiono sotto la dicitura “Link sponsorizzati“, e che si trovano incolonnati a destra, e, a volte, in cima.

Ma per avere questo servizio, bisogna pagare. E spesso il gioco non vale la candela: in uno dei prossimi post ti spiegherò dettagliatamente il perchè; ti dirò, inoltre, i pochissimi casi in cui è utile ricorrere a questo servizio, e come fare per pagarlo il meno possibile. Inoltre, quando si smette di fruire del servizio, il sito sparisce dai risultati delle ricerche. O, almeno, sparisce da quella posizione di evidenza di cui aveva goduto, per andarsi a posizionare in altre pagine.

Quindi non ha senso posizionarsi in una pagina che non sia, al massimo, la seconda. E farlo con un sito è impegnativo e costoso; farlo con un blog è semplice e gratuito (a patto di conoscere come farlo).

- Se si vuole un sito degno di questo nome, che non abbia un aspetto artigianale e naïf, occorre pagare cifre elevate.

- Il sito-vetrina non consente al professionista di mostrare tutta la sua competenza. E’ vero, ci sono le sezioni dedicate agli argomenti trattati dallo studio legale, ma la lettura delle informazioni che vi sono contenute non basta a rassicurare l’utente. Potrebbero essere state prese, così come sono, da un manuale di diritto.

- Il sito è piuttosto statico, anche se gli aggiormanenti sono frequenti. Questo non piace ai motori di ricerca, e sono necessarie tecniche di indicizzazione piuttosto raffinate; oppure, garantirsi la presenza su Google pagando il servizio di Google Adwords.

- Il sito non permette di interagire con i potenziali clienti. Ci sarà un modulo per i contatti, o un indirizzo e-mail, ma questo consente di instaurare un rapporto “a due” che si esaurisce velocemente, senza apportare alcun contributo per gli altri utenti che visitano il sito.

I vantaggi del blog

Sono almeno otto. Eccoli:

- Un blog, a differenza di un sito, è facile da realizzare, e chiunque può farlo. Basta seguire passo passo istruzioni agevolmente reperibili, senza avere nessuna conoscenza del linguaggio HTML.

- Esistono centinaia, se non migliaia, di vesti grafiche accattivanti per personalizzare il proprio blog.

- Il blog è dinamico. E’ possibile, in pochissimo tempo, aggiornarlo quotidianamente, pubblicando sempre nuovi articoli.

- Il blog consente un dialogo aperto e continuo con la potenziale utenza, grazie al meccanismo dei commenti.

- La possibilità di pubblicare uno o più articoli al giorno, insieme al dialogo che si instaura con i lettori, permette al professionista di farsi conoscere ed apprezzare, di diventare un punto di riferimento per un determinato argomento.

- I blog, per la loro struttura dinamica, sono molto apprezzati dai motori di ricerca, primo tra tutti Google. Quindi, avere un blog , aggiornarlo quotidianamente e seguire alcuni piccoli accorgimenti (che potrai trovare su questo blog), aiuta ad ottenere ottime posizioni nelle ricerche da parte dei potenziali utenti, e quindi a farsi conoscere.

- La strategia dell’article marketing, che si utilizza proprio per diffondere in modo virale i contenuti di un blog (e che ti spiegherò nei prossimi post), consente di far pubblicare i propri articoli su tanti altri siti, e quindi di acquisire notorietà su un certo argomento.

- Il blog può essere collegato, con alcuni accorgimenti, a Facebook ed a Twitter, e così diffondere ulteriormente l’immagine e la popolarità del professionista.

Meglio, quindi, un blog.

giovedì 23 maggio 2013

L'avvocatura oggi e la figura dell'avvocato d'affari.

Premesso che attualmente il problema dell’inserimento dei neoavvocati nel mondo del lavoro è dovuto, almeno in parte, ad una preparazione non in linea con le richieste di mercato e che la professione dell'avvocato è molto cambiata negli anni, oggi, l’avvocato, è anche quello che non entra mai in un tribunale e che passa le sue giornate davanti al computer ad esaminare dati e documenti per dare pareri e consigli ad aziende o imprenditori.
Non esistono quasi più i “principi del foro” che fanno arringhe memorabili di fronte a giudici attenti in aule eleganti.
Ad esempio vi è "l'avvocato d’affari" che è oramai considerata una figura professionale ben distinta da quella dell’avvocato “tradizionale”, seppur una sua definizione non è semplice, né condivisa.
Regna infatti ancora un certo grado di incertezza e confusione tra gli stessi professionisti interessati, ciascuno dei quali tende a fornire una propria nozione, non tanto per la propensione verso una personale idea di avvocatura d’affari, quanto per l’esperienza da ciascuno vissuta, il momento storico in cui la stessa è maturata e la tipologia e/o dimensione dei propri clienti (e dei rispettivi affari).
Ma la difficoltà definitoria dell’Avvocato d’affari non può essere liquidata come una questione del tutto minore e superflua: una conoscenza precisa di questa professione è indispensabile per chi, specie tra i più giovani, deve compiere una scelta di indirizzo professionale (o di specializzazione), ma anche per chi, pur esercitandola magari da qualche tempo, deve poterne riconoscerne distintamente i caratteri per migliorare alcune “sfumature di colore” del proprio quotidiano lavoro.
Come è stato autorevolmente sottolineato, l’elemento caratterizzante l’essenza della nozione di avvocatura d’affari sembra potersi far consistere nella rottura delle definizioni tradizionali di avvocatura.

In effetti, l’Avvocato d’affari può presentarsi come quel professionista la cui pratica non ha a che fare con le cancellerie e gli uffici giudiziari, non riguarda il contenzioso e quindi non include tipicamente la scrittura di atti giudiziari o l’applicazione della procedura (civile o penale) che è, invece, il pane quotidiano dell’avvocatura più tradizionale.
__Glossario__

L'Avvocato d'Affari è un esperto nel settore del diritto societario e della contrattualistica nazionale e internazionale, con una visione generale delle problematiche di natura legale.
L'attività dell'Avvocato si può svolgere sia rappresentando il cliente in giudizio, sia al di fuori dell'ambito giudiziale (attività di redazione dei contratti, consulenze legali, transazioni volte a prevenire il giudizio vero e proprio).
Il settore societario vede il professionista affiancarsi all'imprenditore, divenendone un indispensabile supporto tecnico-giuridico. Nel mondo attuale degli affari l'attività di consulenza è divenuta ormai fondamentale; un'attenta gestione dell'impresa infatti, grazie all'assistenza di un legale specializzato, permette di evitare l'insorgere di eventuali controversie e dunque che le liti approdino in sede processuale, con conseguente risparmio di tempi e risorse.


L'attività di un Avvocato d'Affari può declinarsi in vari ambiti:


  • Area contrattuale - riguarda la stipula e l'applicazione di accordi tra parti, a livello nazionale o internazionale. Le aree di attività possono riguardare la creazione di accordi, la loro interpretazione o la recessione da un contratto;
  • Diritto societario comprendente tematiche di governo societario, di diritto dei mercati finanziari, di finanza ordinaria e straordinaria, di diritto bancario e di diritto fallimentare;
  • Diritto tributario d’impresa;
  • Diritto amministrativo - regola le attività di perseguimento degli interessi pubblici della pubblica amministrazione e i rapporti tra questa e i cittadini.
Caratteristiche  
L'Avvocato d'Affari affianca ad una visione generale delle problematiche di natura legale una conoscenza più approfondita del settore del diritto societario e della contrattualistica nazionale ed internazionale, con una particolare attenzione alle tematiche di natura stragiudiziale e di negoziazione della contrattualistica societaria.
Tra le competenze trasversali indispensabili per questo profilo rientrano sicurezza e forte personalità, capacità a relazionarsi con gli altri, capacità organizzative, conoscenze di finanza aziendale e gestione delle risorse umane.